Alla Giudecca, circa venticinque anni fa, nasceva il progetto del Grest in patronato San Giovanni Bosco. Da allora ad oggi volontari e volontarie si sono sempre impegnati per assicurare questo servizio di intrattenimento, aiutando così molte famiglie e bambini, nel periodo estivo. E anche quest’anno, con lo spirito di don Bosco, alla Giudecca il 16 giugno prenderà il via il Grest, che si concluderà il 27 giugno con la cena finale e lo spettacolo dei bimbi.
«Inizialmente il grest durava qualche ora, i bambini iscritti e le persone coinvolte erano poche», ricorda Novella che è tra le persone organizzatrici del progetto. «Con il passare delle edizioni la proposta è cambiata: ora si inizia alle 8 e si finisce alle 16 per due settimane. E le iscrizioni sono via via aumentate arrivando quest’anno a centoventi partecipanti tra animatori e bambini». Complessivamente sono 80 i bambini a partire dai sei anni, mentre i giovani animatori sono una quarantina.
Da qualche anno, aggiunge Silvia, altra organizzatrice, i giovani animatori si riuniscono per due serate la settimana, «per vivere anche loro un’esperienza simile, in una sorta di grest per adulti, in cui possono stare in compagnia e divertirsi. Quest’anno il tema su cui si baseranno alcune attività sarà la speranza, tema chiave del Giubileo».
Novella e Silvia sottolineano poi il coinvolgimento positivo di tutta la comunità: «Una cosa particolare del Grest è il fatto che tante persone di età e ruoli diversi collaborino per aiutare e per portare avanti queste meravigliose iniziative, tra cui laboratori, giochi d’acqua, spettacolini o lezioni di tennis a Sacca Fisola. Il contributo da versare è minimo per garantire a tutti la possibilità di partecipare. Tutto questo è reso possibile grazie a volontari, genitori e a una catena di supermercati, che fornisce merende e materiali per lavoretti. Gli animatori che intrattengono i bambini sono a loro volta cresciuti frequentando il grest; perciò, sanno bene come relazionarsi o come rendersi utili. Nonostante questo, anche loro imparano ancora tanto sia dai bambini che dagli animatori più grandi. I giochi in gruppo, le revisioni che fanno a fine giornata per discutere in che modo ci si può migliorare, i momenti di condivisione, sono tutte esperienze che cambiano e uniscono i nostri ragazzi».
Ginevra Penso