Visite a quota 518 nel corso del 2024, quasi il doppio rispetto all’anno prima (quando erano state 305) e più del doppio rispetto alle 232 del 2022.
Sono le cifre che contrassegnano il servizio reso dal Poliambulatorio di Prossimità della Caritas Veneziana, che ha sede a Mestre in Via Querini 19/A, al quarto piano del Centro Pastorale “Papa Luciani”.
Questo a mostrare come il Poliambulatorio sia sempre più un punto di riferimento per le persone che si trovano a vivere nella povertà sanitaria.
Un altro dato interessante si ricava se si prende in considerazione il numero degli utenti, che nel 2024 sono stati 299, a fronte di 203 nel 2023 e di 247 nel 2022, il che vuol dire che in questi tre anni è aumentata la platea di chi conosce il servizio e vi accede.
Inaugurato nel 2021, il Poliambulatorio oggi conta 40 volontari, di cui 31 medici, 13 di Medicina Generale e 18 specialisti, 1 farmacista, 10 infermieri e altre persone che si occupano della segreteria.
L’anno scorso, su 518 visite effettuate, la maggior parte (345) è stata di Medicina Generale, mentre le restanti 173 sono state specialistiche; tra queste prevalgono quelle dermatologiche (46), quelle cardiologiche (32), ginecologiche (28) e oculistiche (25, rese possibili grazie alla presenza di un attrezzato ambulatorio oculistico), poi le otorinolaringoiatriche (17) e le neurologiche (12).
«Il Poliambulatorio è nato – spiega Franco Sensini, direttore della Caritas diocesana – per una scelta del Patriarca Francesco e della Diocesi, anche grazie a fondi dell’8xmille assegnatici dalla Caritas nazionale, per un importo di 65.000 euro. È stata richiesta l’autorizzazione alla Regione Veneto, che è stata a sua volta un’altra fonte di finanziamento, e alla Ulss 3 per l’accreditamento e al Comune di Venezia, competente in materia, per l’idoneità delle strutture». Dal punto di vista giuridico, del Poliambulatorio il soggetto responsabile è la Fondazione Caritas di Venezia Ets, mentre la Caritas veneziana è responsabile del progetto pastorale che è alla base del servizio; Caritas, inoltre, è stata di stimolo all’emanazione della delibera della Giunta regionale n. 1030/2021 per sviluppare convenzioni fra Usl e il terzo settore, come quella su cui si basa il Poliambulatorio.
«Nella sede del Centro Pastorale Papa Luciani non c’è solo il Poliambulatorio, che si trova inserito – aggiunge il direttore della Caritas – in un contesto organico di servizi e di luoghi di testimonianza della Chiesa veneziana. Questo consente di poter fruire dei vari servizi e strumenti pastorali presenti, perché le persone non hanno bisogno solo di salute, ma anche di ascolto e di accompagnamento nei percorsi di recupero e di integrazione».
La persona viene presa in carico negli aspetti particolari e nella sua globalità: perciò operano l’Ufficio pastorale della Caritas, il Centro di ascolto con presenza di uno psicologo, il Centro Santa Maria Mater Domini, il Microcredito San Matteo, il servizio serale della mensa di Ca’ Letizia della San Vincenzo, la Scuola di lingua e cultura italiana, un servizio di orientamento al lavoro che Engim tiene in forza di una convenzione con Caritas.
«Il Poliambulatorio Caritas – prosegue Sensini – si impegna a garantire il diritto alla salute per chi vive in condizioni di vulnerabilità. L’obiettivo è abbattere le barriere che impediscono l’accesso alle cure, offrendo supporto pratico e inclusivo per assicurare a tutti cure, dignità e rispetto». Perciò il Poliambulatorio può usufruire, oltre ai fondi dell’8xmille, anche di fondi appositi, messi a disposizione dalla Regione Veneto: per il 2025 è in corso il progetto DGR 493/2024 “Gli Ultimi saranno i primi”, presentato a giugno 2024 e che si concluderà a dicembre 2025.
Dovrebbe inoltre essere operativo dal 2026 il progetto “Salute per tutti”, che prevede un potenziamento dell’ambulatorio. E attraverso il finanziamento richiesto a Caritas Italiana, la Caritas Veneziana e la Fondazione Caritas Venezia intendono accrescere la risposta specialistica del Poliambulatorio di Prossimità “Salute senza confini” con l’acquisto di strumentistica utile a maggiori e diversi approfondimenti diagnostici.
Per il futuro, per il quinquennio 2026-2031, è in programma la richiesta all’Ulss 3 e al Comune di Venezia di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio sanitario, mentre la convenzione con l’Ulss 3 si rinnova annualmente.
«Ma noi – precisa Sensini – siamo prima di tutto ed essenzialmente un cammino che parte dalla Chiesa e arriva agli ultimi per testimoniare prossimità e vicinanza ai poveri».
In questa attenzione a chi vive nella povertà sanitaria nel progetto Caritas c’è anche un’eccellenza dell’approccio terapeutico: «È l’ascoltare per curare: questo è l’impegno dell’ambulatorio per dare a chi porta con sé le cicatrici della povertà e del disagio un supporto e un’attenzione speciali. Medici e infermieri si interessano al vissuto e ai bisogni dei pazienti, garantendo loro una cura che va oltre il sintomo. L’ascolto non è solo il punto di partenza per la guarigione, ma anche uno strumento che ridà speranza». (GV)Me