La Visita pastorale è il segno tangibile di una comunità cristiana viva. Ad affermarlo è il Patriarca Francesco che, nel corso dell’omelia di questa mattina nella chiesa parrocchiale di S. Maria Elisabetta, a Cavallino, ha espresso il suo grazie per l’affettuosa accoglienza ricevuta nel corso delle prime tre giornate di Visita pastorale – da poco conclusesi – alla collaborazione di Cavallino-Treporti, comprendente le parrocchie di S. Francesco d’Assisi (a Ca’ Savio), della SS. Trinità (a Treporti), di S. Maria Elisabetta (a Cavallino) e del Sacro Cuore di Gesù (a Ca’ Vio).
«Il Vangelo di oggi ci dà l’antidoto al male. E Noi dobbiamo guardare a Gesù per sconfiggere il male. Questo è il messaggio della Quaresima: noi siamo i più forti poiché in noi entra il Signore», commenta il Patriarca, sottolineando come proprio il tempo di Quaresima che stiamo vivendo rappresenti per il cristiano quella bussola che indica la conversione. «La conversione di cui parlo – continua – non è solo spirituale, ma anche pratica. La parrocchia non è del parroco ma dell’intera comunità e il mio augurio è che la Visita pastorale la accenda, in quanto ciascuno deve fare la sua parte e farla al meglio».
I ringraziamenti non sono mancati anche da parte di don Daniele Memo – parroco del Sacro Cuore di Gesù e di S. Maria Elisabetta – che ha evidenziato l’importanza di rinnovare, nel corso di questa Quaresima, l’adesione al Battesimo. «La comunità – afferma – deve essere attiva e riprendere il cammino con slancio e gioia, soprattutto attorno all’Eucaristia».
«Ogni domenica, per tutti noi, è un momento di profonda letizia incontrarci intorno alla Parola, ma oggi la nostra gioia è maggiore poiché condividiamo questo dono in comunione con il nostro Pastore», è infine il messaggio che la catechista Gigliola ha espresso al Patriarca, a nome dell’intera comunità parrocchiale.
(con la collaborazione di Alessandra Lazzarini)
Marta Gasparon