A sorpresa il Patriarca, domenica mattina a Cavallino, ha fatto visita a Jacopo Barbaro, ex giocatore di calcio del Padova – ha giocato anche con Del Piero – da 18 anni malato di Sla.
Il Patriarca si è intrattenuto con Jacopo, che ha colloquiato con mons. Moraglia tramite un computer, su cui il 43enne ex calciatore punta lo sguardo: vede le lettere, una alla volta, e il suo pensiero prende forma e si comunica tramite un sintetizzatore vocale. Il Patriarca gli ha chiesto di pregare per lui e per la Diocesi.
Quella di Jacopo Barbaro, infatti, è una storia di sofferenza, ma anche di umanità e di grande fede. Originario di Burano, ha sempre unito grande passione talento per il calcio. E’ nella squadra giovanile quando condivide l’appartamento con Alessandro De Piero; poi, giunto al Conegliano, la malattia si manifesta, nel 1999, sotto la forma di una difficoltà progressiva nel camminare.
La malattia via via gli paralizza i muscoli, non può muoversi e non può parlare. Riesce a respirare autonomamente, anche se a volte si rende necessario l’uso dell’ossigeno.
La fede è il sostegno di Jacopo e della sua famiglia: «Dio è amore», scriveva con gli occhi Jacopo un paio di anni fa, intervistato da GV. E aggiungeva: «Per me la fede è il senso della vita. La fede ti salva».