Non un ponte ma una piastra sopraelevata, trasparente e sufficientemente larga perché vi si possa anche sostare. Non soltanto un attraversamento, quindi, per unire Mestre e Marghera, ma una sorta di piazza (un po’ come il ponte di Rialto, caratterizzato da una zona di “sosta” nell’area superiore) dove non mancheranno scale mobili e ascensori per renderla facilmente fruibile a tutti. «Un’idea molto veneziana del progetto che riguarderà la futura stazione di Mestre», per usare le parole del sindaco Brugnaro che questa mattina ha presentato l’accordo di programma per la riqualificazione dell’intera area. Stazione che sarà oggetto di un restyling profondo, con percorsi pedonali e ciclo pedonali; una passeggiata green che nel tempo potrebbe arricchirsi anche di servizi di tipo commerciale (nel bozzetto, la zona in giallo).
La data di avvio dei lavori non si conosce ancora. Così come i progetti definitivi che, una volta passati alle Ferrovie dello Stato, titolari dell’area e investitori per 50 milioni di euro, dovranno essere approvati in via definitiva dall’amministrazione comunale. E alla riqualificazione dell’area verrano coinvolti anche investitori privati. La speranza – che rappresenta una vera e propria sfida – è tuttavia quella di tagliare il nastro dell’intera opera per il 2026, in occasione delle Olimpiadi di Cortina.
La futura stazione di Mestre «sarà larga 18 metri e lunga 100, costruita ad una certa quota, ossia a 10 metri d’altezza dal piano del ferro», ha detto Umberto Lebruto, amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, ricordando come essa sia caratterizzata dal passaggio di 600 treni al giorno e da 15 milioni di passeggeri annui. Nell’ambito del progetto Brugnaro ha inoltre sottolineato come Ferrovie abbia già concesso di utilizzare una parte dell’area adiacente al Piraghetto (21mila metri quadri), per allargare il parco e realizzarvi una scuola elementare. «Ma lo sviluppo vero e proprio – ha aggiunto Lebruto – è rappresentato dai lavori che riguarderanno le due torri sul lato Mestre, una su proprietà privata e l’altra su un’area di Ferrovie. Nel 2021, qui cercheremo di vendere ad un investitore per far sì che diventino realtà». «Torri le cui funzioni andranno definite nel dettaglio ma che saranno pensate nell’ottica della creazione di posti di lavoro. Niente alberghi…», ha detto il sindaco.
Marta Gasparon