Ha 93 anni d’età e tra poco più di un mese raggiungerà i 70 di sacerdozio. Metà di questo periodo l’ha passata accanto alla figura a cui è ormai strettamente associato, il Patriarca Marco Cè, che poche settimane prima di morire, nel 2014, scrisse di lui su Gente Veneta: «Quando venni a Venezia, non conoscevo nessuno e non conoscevo la città. Mi affidarono a un sacerdote di 49 anni che, per il ministero svolto, conosceva bene Venezia e la terraferma. Sarebbe stato con me due mesi, mi avrebbe introdotto in una conoscenza essenziale della Diocesi. Poi io stesso mi sarei scelto il segretario. In realtà i due mesi sono diventati 35 anni di cammino fatto insieme, da fratelli».
Quel sacerdote è monsignor Valerio Comin o, meglio, per tutti “don Valerio”. Per tutti tranne uno, il Patriarca Cè, che lo chiamerà sempre e soltanto “Valerio”.
In occasione del 70° anno dall’ordinazione, Gente Veneta pubblica nel numero da oggi in edicola un’ampia intervista a mons. Comin: l’infanzia alla Giudecca, il Seminario, i primi anni da sacerdote a San Nicolò dei Mendicoli e ai Santi Apostoli. Gli incarichi in diocesi, i colloqui con Roncalli, Urbani e Luciani. Poi il lungo sodalizio con il Patriarca Marco Cè di cui ricorre proprio venerdì 12 il 9° anniversario della morte.