È iniziata con l‘appuntamento al Centro “Ci siamo anche noi” la seconda tappa della Visita pastorale di mons. Moraglia alla collaborazione di Cavallino-Treporti. A seguire, intorno alle 17 di questo pomeriggio, il Patriarca ha incontrato i Carabinieri della caserma di Ca’ Savio.
«Voi siete un punto di sintesi della società perché sia chi lavora per il bene comune sia chi lavora contro, vede in voi un’azione di tutela, di contrasto, ma anche educativa. Al figlio che chiede alla propria mamma come mai vede quell’uomo in divisa, lei risponderà: perché lo dobbiamo riconoscere, è un’autorità. E per questo io vorrei ringraziarvi», ha commentato il Patriarca, sottolineando come le istituzioni che garantiscono una maggiore presenza sul territorio siano proprio l’Arma e le parrocchie. Una riflessione, questa, suscitata da un ricordo di quand’era vescovo di La Spezia.
«Due giorni dopo l’inondazione – ha raccontato – mi sono recato nei punti più toccati. E la gente incontrata mi diceva che i primi che avevano visto erano stati il maresciallo e il parroco».
«Noi parroci siamo aiutati dal Corpo dei Carabinieri quando siamo nella difficoltà, anche quando si tratta dei nostri ragazzi. Riusciamo ad avere sempre una risposta franca ed un aiuto da questi uomini per i quali nutriamo stima. Per questo credo che il nostro esserci fermati qui, oggi, sia significativo», è stato infine il commento di don Alessandro Panzanato, parroco di Ca’ Savio e Treporti.
Marta Gasparon