Siccome il Mose sarà un’opera pressoché invisibile, subacquea, che verrà vista 10-20 volte all’anno, un’attenzione forte bisogna averla per le opere di compensazione. Tant’è che a queste si dedicano 100 milioni di euro.
Lo sottolinea Roberto Linetti, Provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto e rappresentante del ministero delle Infrastrutture in laguna. Ne parla mercoledì 16 pomeriggio, nella sede del Consorzio Venezia nuova all’Arsenale, presentando la mostra sulle «opere di mascheramento delle macchine che faranno funzionare il Mose. Il progetto poteva essere concluso con delle “scatolette”, ma l’impatto visivo col paesaggio sarebbe importante. Doveroso perciò chiedere agli abitanti cosa si aspettano da queste opere e che cosa preferirebbero. Il tutto poi confluirà in una decisione presa dai responsabili».
L’obiettivo dell’esposizione, insomma, è mostrare le soluzioni progettuali individuate dallo Iuav e dare possibilità alle amministrazioni e ai cittadini di contribuire con idee e suggerimenti, da raccogliere di ci fare un utilizzo ragionato. La decisione – aggiunge Linetti – sarà pubblica e documentata.
«Non solo il Mose è un’opera importante – aggiunge Giuseppe Fiengo, l’avvocato dello Stato a capo del Consorzio Venezia Nuova – ma anche le opere di compensazione e correlate sono importanti perché lo Stato vi investe e vi investirà».
«Se occorre – conclude Linetti – recupereremo anche altri soldi e una parte sarà destinata alle opere di inserimento in laguna. Importante è che i finanziamenti per fare queste opere ci sono e ci saranno». (con la collaborazione di Marta Gasparon)