Un nuovo Dottore per la Chiesa di oggi: il santo inglese John Henry Newman sarà proclamato Dottore della Chiesa da Papa Leone durante le celebrazioni per la solennità di Tutti i Santi, sabato 1° novembre.
Newman è stato uno dei più grandi protagonisti della cultura e della vita religiosa britannica del 1800. Un personaggio che, nel suo tempo, ha occupato, in diverse circostanze della sua vita anche il dibattito dei quotidiani e dei salotti dell’alta società. Un uomo “scandaloso” perché ha scelto di lasciare la Chiesa di Sua Maestà per una Chiesa di pezzenti, i cattolici. E neanche il suo approdo al cattolicesimo fu sereno: ha scelto di abbandonare un contesto socio-culturale che amava per obbedire alla sua ragione e alla sua coscienza che gli imponevano di seguire la verità e abbracciare la confessione della fede cattolica, una Chiesa nella quale spesso non fu capito. Dal punto di vista intellettuale fu considerato l’uomo più pericoloso di tutta l’Inghilterra. È stato un pioniere del ruolo del laicato ed ha anticipato il Concilio Vaticano II, venendo da molti considerato quasi uno dei “Padri” del Concilio.
Ma cosa vuol dire che avremo un nuovo Dottore della Chiesa? Ne abbiamo realmente necessità? Cosa c’è dietro a questa scelta del Pontefice, in realtà già in itinere dal precedente pontificato di Francesco, di così importante per l’oggi? Attualmente i Dottori sono 37, quattro donne e 33 uomini. Newman sarà il 38°. I Dottori sono coloro che hanno illustrato o difeso la fede cristiana in modo esemplare.
Un pastore prolifico. Fede, coscienza, ragione, sentimento, poesia, teologia, letteratura, storia… Newman è il santo che sa attraversare e legare molteplici categorie e competenze del sapere umano, unificando il tutto in un cuore desideroso solo di possedere Cristo. Gli ultimi tre Papi lo hanno indicato come punto di riferimento per la nostra contemporaneità in molte omelie e interventi. Benedetto XVI, nel suo viaggio nel Regno Unito del 2010, lo ha proclamato beato. La canonizzazione è arrivata con Papa Francesco il 13 ottobre del 2019. Ora Papa Leone lo consacrerà Dottore. Si può dire tuttavia che sia stato un grande riferimento, con il suo pensiero e i suoi scritti, per la vita della Chiesa degli ultimi cento anni, arricchendo il magistero di molti pontefici, come ad esempio San Paolo VI e San Giovanni Paolo II. Newman è stato scrittore e predicatore prolifico e molto si è dedicato all’educazione e allo sviluppo del cattolicesimo inglese. Benedetto XVI, nella beatificazione del 2010, lo ha ricordato come uomo di profonda preghiera che «visse quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devota cura per la gente (…) visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosi cura di quanti erano in prigione».
La “profezia” di Benedetto. L’allora cardinale Ratzinger lo ha definito così in un celebre discorso (che riportiamo integralmente in questo numero di GV), preconizzandone la proclamazione a Dottore: «Newman ha esposto nell’idea dello sviluppo la propria esperienza personale d’una conversione mai conclusa, e così ci ha offerto l’interpretazione non solo del cammino della dottrina cristiana, ma anche della vita cristiana. Il segno caratteristico del grande dottore nella Chiesa mi sembra essere quello che egli non insegna solo con il suo pensiero e i suoi discorsi, ma anche con la sua vita, poiché in lui pensiero e vita si compenetrano e si determinano reciprocamente. Se ciò è vero, allora davvero Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli nello stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero».
Ecco perché Newman sarà Dottore: perché ha così amato il Vangelo al punto tale da volerlo testimoniare con la parola e le scelte di vita. Tutta la sua vita è stata “Vangelo spiegato”: i Dottori sono importanti perché ci aiutano ad entrare sempre di più nella comprensione della Rivelazione allumandone alcuni aspetti. Nel suo primo sermone universitario, tenuto a Oxford nel 1826, il giovane diacono anglicano Newman, ad appena 25 anni, traccia il percorso che sarebbe stato di tutta la sua vita, un percorso che ogni credente, ciascuno di noi deve compiere: «La serietà nella ricerca della verità è una condizione indispensabile per raggiungerla». Ecco perché Newman è pericoloso: ci sprona a cercare la verità sempre. E di questi tempi ne abbiamo disperatamente bisogno.
Marco Zane
