Otto anni di monitoraggio del Gabbiano reale nella città storica di Venezia hanno dimostrato che dal 2018 ad oggi la popolazione è tutto sommato stabile e conta circa 3000 individui. Il monitoraggio della durata di tre mesi, collocati nel periodo di nidificazione, per un totale di 100 ore di osservazioni all’anno ha anche rilevato che durante il periodo delle chiusure dovute alla pandemia di Covid–19, quando la città si era svuotata dal turismo, la popolazione di gabbiani non aveva subito diminuzioni. Dimostrando la versatilità di questo animale selvatico, specie protetta secondo la L. 157/92, che ha iniziato a colonizzare Venezia nei primi anni 2000 quando si contavano solo 24 coppie nidificanti. Molti animali selvatici si stanno avvicinando alle nostre città, come il lupo e l’orso, ed è necessario conoscere le loro abitudini per poter trovare il modo di convivere pacificamente.
Di questo si è parlato giovedì 22 maggio presso il Museo di Storia Naturale di Venezia alla conferenza “Gabbiano reale a Venezia: monitoraggio, ricerca e partecipazione per una convivenza pacifica” ultima tappa del percorso di studio condotto dal Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (Corila), avviato fin dal 2017, su incarico di Veritas e con il patrocinio del Comune di Venezia. Il progetto aveva lo scopo di sviluppare le conoscenze necessarie per una gestione ecosistemica integrata del Gabbiano reale nella città di Venezia. L’evento moderato da Mauro Bon, responsabile Servizio ricerca e divulgazione scientifica del Museo di Storia Naturale, introdotto dai saluti di Massimiliano De Martin, assessore all’Ambiente del Comune di Venezia ha visto la partecipazione di Andrea Razzini direttore generale di Veritas, Patrizia Torricelli già professoressa ordinaria di Ecologia all’Università Ca’ Foscari, Francesca Coccon ricercatrice Corila, Matteo Zucchetta ricercatore Cnr-Isp, con le conclusioni del direttore generale di Corila Pierpaolo Campostrini.
Il progetto ha perseguito molteplici obiettivi: aggiornare i dati sulla popolazione attraverso una nuova campagna di monitoraggio visivo, analizzare le interazioni tra specie in ambiente urbano, legate anche alla presenza di rifiuti, indagare la percezione pubblica del Gabbiano reale da parte di residenti, lavoratori, turisti e visitatori; sperimentare l’impiego di immagini satellitari e aeree ad alta definizione per il monitoraggio della fauna selvatica in contesti urbani.
«Nell’ultimo anno si sono notevolmente ridotte le coppie nidificanti di gabbiani», ha riferito la ricercatrice Francesca Coccon. Sono state stimate infatti 337 coppie riproduttive urbane a giugno 2024, evidenziando un calo del 34% rispetto al giugno 2021 quando se ne stimavano circa 500. Il motivo si spiega anche con i numerosi lavori di ristrutturazione che stanno avendo luogo in città e che hanno riguardato i tetti di diversi edifici della città, riducendo notevolmente le superfici di nidificazione disponibili. Nuovi metodi per il monitoraggio arrivano poi dalla collaborazione con il Cnr-Isp grazie all’utilizzo di droni e immagini satellitari che tramite un programma possono riconoscere da remoto e registrare la presenza di gabbiani.
Durante il progetto è stato erogato alla cittadinanza un sondaggio sulla percezione della presenza del gabbiano reale a Venezia. Il risultato delle 651 risposte ottenute è che per il 65% dei partecipanti il Gabbiano reale è percepito come un problema e per più della metà dei partecipanti al sondaggio, la popolazione di gabbiani sta aumentando, contrariamente a quanto rilevato nel monitoraggio, dimostrando con ciò quanto sia importate la restituzione dei risultati di queste ricerche alla popolazione. Per dare informazioni sui corretti comportamenti per la gestione del Gabbiano, in collaborazione con Veritas, nel 2022 è stato pubblicato e distribuito un vademecum con la proposta di un set di azioni per ridurre gli effetti indesiderati, consultabile e scaricabile sia sul sito del Comune che in quello del Corila. A questo vademecum si sono affiancati cartelli appesi sui cestini dei rifiuti in cui si avverte di non lasciare cibo incustodito, di non dare da mangiare ai gabbiani e di non abbandonare rifiuti.
Aproposito di rifiuti, dal 2016, con l’adozione della raccolta dei “porta a porta”, adottata da Veritas, nel centro storico di Venezia l’abitudine dei gabbiani di cibarsi delle immondizie è stata fortemente inibita. Tra le sfide future per arrivare a una convivenza pacifica con il Gabbiano reale c’è la volontà di creare una campagna di educazione e sensibilizzazione rivolta alla popolazione. Convivere con i selvatici è possibile – sono state le conclusioni dell’incontro – ma si devono conoscere bene le abitudini di queste specie per trovare le soluzioni più efficaci e meno impattanti per la loro gestione quando arrivano nei nostri centri urbani.
Maria Giovanna Romanelli