Torna e raddoppia, dopo un anno di stop, l’attesissimo appuntamento solidale organizzato dalla Fondazione Elena Trevisanato Onlus, che quest’anno servirà per finanziare progetti dedicati alle donne e ai minori. Si terrà domenica 19 l’ormai tradizionale Festa all’Isola della Certosa che quest’anno vede un altro grande evento: la Vogadona, una manifestazione non competitiva organizzata dalla Fondazione assieme al Comitato Organizzatore Vogalonga. Si tratta di un’ulteriore iniziativa di beneficenza dedicata allo sport che più di ogni altro rappresenta Venezia, la voga alla veneta. Sarà una vera e propria “gara di solidarietà” quella che si svolgerà domenica 19, che avrà una speciale attenzione per le donne. La partecipazione, ad offerta libera, sarà infatti aperta agli equipaggi femminili delle remiere veneziane e alle singole vogatrici, grazie alla collaborazione con Canottieri Giudecca che metterà a disposizione alcune imbarcazioni. «L’idea di creare un evento di beneficenza dedicato alla voga ci è subito piaciuta perché l’acqua e il remo rappresentano l’anima di Venezia, dove la Fondazione ha radici profonde» dice Liliana Trevisanato, presidente della Fondazione che porta il nome della figlia Elena scomparsa prematuramente.
Per coinvolgere più vogatrici possibili, è stato scelto di organizzare una manifestazione e non una competizione: «Vogadona non è solo una manifestazione a remi, è anche un evento al femminile: donne che vogano e donne che donano. I progetti che verranno sostenuti con questo evento saranno destinati alle donne e quest’anno, in particolare, non potevamo non rispondere alla richiesta di aiuto delle donne afghane in fuga dal loro paese» continua la presidente, spiegando che il ricavato della prima edizione della Vogadona, raccolto tramite le iscrizioni e le donazioni delle remiere, sarà destinato all’accoglienza abitativa e al sostegno allo studio di studentesse afghane in arrivo nel territorio veneziano. «Abbiamo già fatto diverse riunioni operative con il Tavolo delle Comunità accoglienti e con la Prefettura di Venezia per capire chi sta arrivando, che esigenze ha e quali possono essere le soluzioni migliori per offrire aiuto» dice, spiegando che la terribile situazione attuale dell’Afghanistan, che non può lasciare indifferenti, sta portando a Venezia una moltitudine di persone, principalmente donne in fuga che hanno lasciato tutto.
Laboratori e aquiloni per i bambini. Il corteo, accompagnato dalla musica del gruppo Porte Perte, partirà alle 10 nei pressi di San Giorgio in Alga e, proseguendo verso Sacca Fisola, San Clemente, San Servolo, Rio dei Giardini, Canale di San Piero e il Canale tra le Vignole, arriverà fino alla Certosa. Ad attendere le partecipanti sull’Isola ci sarà la tradizionale festa annuale organizzata dalla Fondazione che, con attività per tutte le età, avrà inizio dalle ore 11. Per i bambini in particolare ci saranno aquiloni da costruire e far volare, laboratori creativi, giochi e nel pomeriggio favole ad alta voce per i più piccoli. Per i grandi, invece, oltre a escursioni naturalistiche nell’isola, è in programma una visita archeologica al chiostro recentemente restaurato e agli interessanti documenti storici che contiene. Come sempre, non mancheranno ottimo cibo, gelato e intrattenimento musicale.
I fondi andranno al reparto maternità di Darwonaji. Il ricavato della festa servirà per finanziare un progetto nella Somali Region etiope, dove la Fondazione è attiva da oltre dieci anni. Nello specifico la cifra raccolta verrà utilizzata per la sistemazione del piccolo reparto maternità nel villaggio di Darwonaji. Oltre all’adeguamento della struttura, sono poi in programma la costruzione di una torre per l’acqua da 10.000 litri e l’approvvigionamento di attrezzature mediche e medicine. Inoltre è prevista l’istituzione di una clinica mobile dedicata in particolare alle donne in gravidanza e ai loro bambini. Questa uscirà ogni settimana per le visite ai villaggi più lontani, con programmi di formazione sulla nutrizione, lo screening dei bambini malnutriti e per identificare i casi più critici da portare al presidio medico. Un progetto possibile grazie alla collaborazione dei Medici con l’Africa Cuamm e con il supporto di Dgmda, Ong locale con la quale la Fondazione Elena Trevisanato collabora da oltre un decennio. Per partecipare alla festa è richiesta agli adulti un’offerta minima di 20 euro, mentre per i bambini dai 6 ai 14 anni di minimo 10 euro. I posti sono limitati e l’accesso è consentito solo con Green Pass. Per info e prenotazioni info@fondazione-elena.org.
Francesca Catalano