Si intitola “Il paese della Risurrezione»: è il concerto che il Coro sinodale di Mosca offrirà lunedì 8 maggio, alle ore 20.30, nella basilica dei Frari (l’ingresso è libero).
Il Coro sinodale di Mosca è assai significativo nel panorama musicale russo-ortodosso. Composto di laici, è erede di una grande tradizione, dal momento che deriva dall’antico coro patriarcale (parliamo del XVI secolo) poi divenuto – con la Riforma Ecclesiastica di Pietro il Grande (1721) – Coro del Santo Sinodo di Mosca (istituzione ecclesiastica che, fino al 1917, avrebbe poi sostituito il Patriarca nella guida della Chiesa russa).
Con la Rivoluzione bolscevica il coro è stato sciolto per ricostituirsi solo negli anni ’90 grazie anche al deciso appoggio dell’attuale Metropolita Ilarion, il maggior collaboratore dell’attuale Patriarca di Mosca Kirill. Il Metropolita Ilarion (una sorta di Segretario di Stato del Patriarcato di Mosca) è peraltro anche un compositore, motivo per cui il Coro Sinodale di Mosca in diverse occasioni non ha mancato di proporre delle sue composizioni.
Il concerto del Coro sinodale di Mosca riveste un significato di rilievo anche in chiave ecumenica. L’ecumenismo, infatti, è chiamato a sorpassare i muri che inevitabilmente sorgono per i conflitti umani. Perciò poter ascoltare il repertorio che il coro proporrà la sera dell’8 maggio permetterà di entrare nel cuore della fede russa. Meglio, “dell’anima russa”. Di quel modo cioè così peculiare di vivere e proporre la fede che pone ciascuno dinanzi a un particolare struggimento, dove il senso religioso dell’uomo e del popolo emerge con tutta la sua potente drammaticità.