L’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco e di non fermarsi mai, nonostante la grave situazione clinica oppure il peso enorme del decesso di un proprio caro: è stato questo a motivare un gruppo di pazienti oncologici e di loro familiari, con l’aiuto di Avapo (Associazione di Volontari Per l’Assistenza ai Pazienti Oncologici) nel realizzare dei magnifici ricami, che da venerdì saranno visibili al pubblico in una mostra.
Il progetto “Punto e a capo” è nato dalla volontà della psicologa e psicoterapeuta Eleonora Cason e della sua ex-paziente, nonché abile ricamatrice, Lucia Furlan. Quest’ultima infatti ha saputo utilizzare al meglio la propria passione per aiutarsi e darsi forza durante il lungo percorso della chemioterapia.
La chemioterapia ha, come noto, numerosi effetti collaterali, ed uno di essi è la difficoltà di mantenere la concentrazione e la memoria. «Avendolo sperimentato in prima persona – racconta Lucia Furlan – posso assicurare che il ricamo può essere un’ottimo aiuto nei momenti difficili della malattia oncologica. Ricamare infatti, richiede pazienza, precisione e costanza, e perciò aiuta a contrastare gli effetti collaterali della terapia».
Uno degli aspetti più belli del progetto, però, è l’atmosfera di sicurezza e di condivisione che si è venuta a creare tra le donne che vi hanno preso parte. L’occasione ha offerto loro uno spazio sicuro, dove hanno potuto decidere se parlare della malattia o meno, sentendosi in ogni caso accolte e insieme ad altre persone che avevano vissuto le loro stesse esperienze.
Il nome stesso del progetto sta a significare la chiusura della tragica esperienza del tumore ed un nuovo inizio basato su espressività e condivisione.
«Le partecipanti si sono sentite tutte a loro agio ed hanno sempre voluto apprendere l’arte del ricamo con entusiasmo e passione, arrivando a creare veri e propri capolavori», conferma la dottoressa Cason. «Questo dimostra anche la grandissima importanza di progetti e percorsi terapeutici che permettano di distrarsi dalla sofferenza quotidiana, favorendo la trasformazione dei vissuti di malattia da minaccia ad opportunità».
Il progetto si ripete ormai da tre anni e sia le creatrici che le partecipanti sono motivatissime a portarlo avanti. A conclusione dell’edizione di quest’anno, il gruppo di ricamatrici esporrà i propri manufatti nella Sala San Tommaso, di fianco alla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, venerdì 23 giugno dalle 16,30 alle 18. Sarà l’occasione per ammirare i ricami e per festeggiare con un brindisi.
Marco Bucella