Dall’aprile 2015 ad oggi. Sei anni di adorazione eucaristica perpetua, 24 ore su 24, che non si sono mai fermati, nemmeno in tempo di lockdown. Perché la proposta lanciata all’interno della cappella della chiesa di San Silvestro è proseguita senza sosta – almeno per quanto riguarda le ore diurne – anche quando nella primavera 2020 l’intero Paese è stato costretto allo stop. Un anniversario che verrà ricordato domenica, insieme al Patriarca: sarà infatti mons. Moraglia a celebrare la Messa delle ore 18, ricordando l’avvio sei anni fa dell’Adorazione eucaristica perpetua a San Silvestro. «L’intenzione iniziale è stata quella di far partire un’iniziativa simile a quella che già da tempo veniva svolta a Santa Maria Goretti, a Mestre», ricorda don Antonio Biancotto, parroco di San Cassiano e San Silvestro che spiega come la svolta sia arrivata grazie ad un sacerdote di Roma, arrivato a Venezia per condividere proprio l’esperienza dell’adorazione perpetua. Iniziata coinvolgendo un po’ tutta la città lagunare, in modo particolare le realtà parrocchiali limitrofe e i religiosi. «Attualmente gli adoratori che garantiscono il proprio turno di preghiera sono circa 180, persone di età varia (anche giovani) non soltanto delle realtà vicine ma provenienti anche da più lontano, come da Lido, Murano e terraferma. Alcuni si sono avvicendati nel corso degli anni, ma tanti partecipano ancora, sin dall’esordio».
Un ristoro per l’anima. E c’è da dire che nell’arco della giornata – per via del coprifuoco delle 22 l’adorazione ora è sospesa solo di notte – sostano in cappellina anche tanti cittadini comuni alla ricerca di un ristoro per l’anima. Chi prima di andare a fare la spesa a Rialto, chi prima di recarsi al lavoro, chi per ringraziare della giornata vissuta. «Questa cappellina è diventata ormai un punto di riferimento, un rifugio. Ricorda alla città il valore della dimensione spirituale, della preghiera. All’interno della diocesi? Solo due realtà portano avanti tale proposta», chiarisce don Biancotto, lanciando un appello ai nuovi adoratori. Affinché, non appena si potrà, diano disponibilità nelle ore notturne – la fascia più a rischio è quella dalla mezzanotte alle 6 – e in vista dell’estate, periodo di ferie per i più. «In questa fase storica, in cui stiamo vedendo i nostri limiti, le nostre fragilità, ci rendiamo conto davvero di quanto abbiamo bisogno di appoggiarci a Qualcuno. E questa chiesa è un richiamo: guarda che la tua vita è nelle mani del Signore, che ti sostiene e accompagna nel bisogno».
Marta Gasparon