L’Istituto Ciliota, a pochi passi da campo Santo Stefano, ha rinnovato parte dei suoi spazi, attraverso un importante intervento di restauro durato due anni e dal costo di oltre un milione di euro. Una cifra coperta dalla Fondazione Istituto Ciliota stessa grazie alle entrate derivanti dalla Casa vacanze (che mette a disposizione 60 camere), e ad una serie di bonus di cui ha potuto usufruire.
Lavori importanti che hanno coinvolto anche l’area del patronato e che consentiranno di tornare ad ospitare le attività del catechismo delle cinque realtà parrocchiali della comunità marciana (San Zaccaria, San Moisè, San Salvador, San Luca e Santo Stefano) in locali che oggi hanno cambiato completamente aspetto. Attività che venivano lì svolte prima della fase pandemica, poi momentaneamente trasferite a San Salvador per consentire ai lavori di procedere. Bambini e ragazzi ora potranno dunque usufruire di un nuovo campo da gioco da basket, pallavolo e calcetto con pavimento antiurto. «L’idea – spiega don Luciano Barbaro, parroco di Santo Stefano e San Luca e presidente della Fondazione – è quella di aprire questi spazi non solo alle nostre comunità parrocchiali, ma anche al territorio, considerando che i bambini che vivono in città non hanno più la possibilità di giocare nei campi. Basti pensare a quello di Santo Stefano, con i plateatici lì presenti».
Un progetto a tempo pieno. Un progetto per i veneziani, insomma, che coinvolga anche gli anziani e che sia a “tempo pieno”. Nel senso che da dopo l’estate gli spazi del patronato – l’ala è distribuita al pianoterra e primo piano – verranno utilizzati nell’arco dell’intera settimana (o quasi), aprendoli non soltanto per le ore del catechismo, il mercoledì, ma anche per organizzarvi momenti di gioco, intrattenimento e attività legate al dopo scuola, garantendo un aiuto nei compiti a chi ne avesse bisogno. «Un modo per creare comunità», commenta don Barbaro, confermando che nelle nuove progettualità saranno coinvolti anche gli anziani, per offrire loro momenti di aggregazione preziosi.
«Le varie proposte verranno poi valutate nel tempo, in base ai bisogni effettivi che riscontreremo. Pensiamo anche a corsi di cucina e di cucito per creare oggetti da vendere nei mercatini parrocchiali. A incontri sulla salute o alla ginnastica leggera». Forte l’entusiasmo per quanto realizzato anche da parte di don Roberto Donadoni, parroco della comunità marciana, che racconta come le aule siano state fornite di lavagna interattiva multimediale e come sia stata allestita anche una cucina. Tre le anime dell’Istituto Ciliota: studentato (sospeso durante il Covid, ma la volontà è di ripristinarlo), attenzione a bambini e anziani e Casa per le ferie, che non ha mai interrotto l’attività. «I lavori in realtà non sono ancora finiti», riferisce l’avvocato William Manuel Zilio, consigliere dell’Istituto incaricato di seguire gli interventi, partiti dalla messa in sicurezza della cosiddetta Sala delle Colonne, al pianoterra. «In un primo sopralluogo del 2017 – continua Zilio, spiegando come tutto si sia svolto in stretta sinergia con la Soprintendenza – abbiamo constatato che le due colonne che sorreggevano la costruzione del 1500 erano crepate e stavano cedendo. Ed anche il soffitto era in condizioni precarie. È stato costituito un comitato, di cui mi sono fatto promotore, che attraverso il passaparola nella comunità marciana ha permesso di raccogliere un po’ di fondi per contribuire all’acquisto di tavoli da ping-pong e calcetto».
I lavori hanno poi coinvolto la facciata interna ed esterna della ex chiesa (quella prospiciente a calle de le Boteghe), il tetto, oltre che pianoterra e piano superiore adibiti al catechismo, con le varie stanze rimesse completamente a nuovo. Sono poi stati realizzati rampe d’accesso e bagni per i disabili. I progetti futuri coinvolgeranno anche l’area dell’ex asilo, caratterizzati da una metratura importante. «Interverremo probabilmente nei prossimi due anni: sarà uno spazio per lo studentato, nell’ottica di una città sempre più universitaria. Mi sto inoltre attivando per coinvolgere una serie di architetti di fama internazionale per la realizzazione di una sala polifunzionale con un’acustica meravigliosa, dove poter organizzare concerti ed esposizioni».
Marta Gasparon