Compie un anno di vita il robot per la riabilitazione della mano utilizzato presso l’ospedale Villa Salus di Mestre.
Come spiega la coordinatrice dei fisioterapisti della struttura, Elisa Grespan, il macchinario è stato testato su pazienti con patologie neurologiche (esiti di ictus, Parkinson e sclerosi multipla) e ortopediche, ovvero pazienti che avevano avuto delle fratture o degli interventi alla mano.
«Assieme all’intervento del terapista devo dire – sottolinea la Grespan – che il robot ha dato veramente dei buoni risultati. L’abbiamo testato prevalentemente su pazienti ricoverati: facevamo trattamento con il fisioterapista che affiancava il paziente. Il robot permette di selezionare il movimento completo della mano o delle singole dita o falangi, dando una vibrazione che il paziente può sentire nel momento in cui il movimento è corretto o meno. C’è stato anche qualche paziente ambulatoriale, soprattutto quelli ortopedici con interventi o frattura, sempre affiancato dal fisioterapista. Anche in questo caso i risultati sono stati buoni».
I risultati sono stati più veloci nell’utilizzo in ambito ortopedico rispetto a quello neurologico: un mese/mese e mezzo nell’ortopedico per avere i primi risultati contro 3 mesi per l’ambito neurologico (anche se dipende dalla gravità della patologia).
Per l’esperienza di Villa Salus, quindi, il robot è risultato utile in tutte le patologie ma bisogna essere in presenza di un paziente che cognitivamente abbia delle buone risorse. Purtroppo il robot ha potuto essere utilizzato solo su 35 persone circa contro un’aspettativa di 200/300 utenti poiché il reparto di riabilitazione è stato chiuso a lungo in quanto Villa Salus è stata per molto tempo Covid Hospital. Adesso comunque gli utenti stanno aumentando.
Marco Monaco