«La forza della musica? Arriva in maniera trasversale, facendo recepire il messaggio in modo facile e immediato». Ne è convinto fra Gianni De Rossi, dei Frati Minori Cappuccini, attualmente incaricato come responsabile delle iniziative di evangelizzazione nel Triveneto.
Lui, originario di Thiene, oggi vive nel convento di Portogruaro e insegna all’ultimo anno di Teologia al Redentore, a Venezia, portando avanti una passione per la musica che scorre nelle sue vene da sempre. Tanto da averlo spinto a fondare, nel 2012, l’Effatà Franciscan Band, nel segno di un annuncio del Vangelo e di una testimonianza della fede in note. Un gruppo di 26 membri – tra i quali 3 frati – provenienti da diverse parti del Veneto e del Friuli: alcuni professionisti, mentre altri con un talento per il canto che li accomuna. Una modalità a loro congeniale per trasmettere la bellezza dell’essere cristiani.
L’Effatà Franciscan Band sarà ospite, sabato 15 aprile alle ore 21, nella chiesa del Sacro Cuore di Mestre, per celebrarne i 70 anni. «Un evento a cui avremmo dovuto partecipare già tempo fa – spiega fra Gianni De Rossi – ma il Covid ha bloccato tutto. Proporremo un concerto in cui, proprio secondo la nostra modalità, coinvolgeremo anche il pubblico, facendo intonare insieme a noi alcuni canti». Tutto, naturalmente, rigorosamente dal vivo. Una serata affidata alla direzione di Alberto Piva, durante la quale saranno proposti i brani (ma non solo) del cd dal titolo “Nel mistero della Tua presenza – Messa francescana”, la prima opera della band registrata in studio.
Un coro misto. «Si tratta di persone che ho conosciuto nel corso del mio cammino, già prima di portare avanti questo tipo di servizio, quando cioè mi occupavo di Pastorale giovanile – racconta fra Gianni, spiegando come il coro sia misto, formato anche da coppie ormai adulte con i loro figli –. Per 20 anni ne sono stato infatti il responsabile, incontrando anche tanti amanti della musica. Quando fissi un’esperienza, delle relazioni o Gesù attraverso il canto, rimane una sorta di memoria: qualcosa di intenso e forte. Più del raccontare e basta». Nomi e volti che il frate Cappuccino ha poi ritrovato lungo il percorso della vita, a distanza di anni, arrivando a proporre l’avvio di una band il cui nome ha tratto ispirazione dall’“effatà” (ossia “apriti”) di Gesù, come invito ad un’apertura, appunto, alla gioia e al Suo Vangelo.
«Pregare significa anche comporre musica». Nelle cosiddette “Settimane di fraternità” o esperienze di “Missione al popolo”, nelle quali fra Gianni è impegnato ogni giorno tra incontri e catechesi nelle famiglie, nelle scuole, nelle comunità parrocchiali del territorio e fra gli ammalati, volti ad approfondire il tema della fede, la musica è sempre centrale. Un tipo di linguaggio «formidabile», non comune a tutti gli altri.
«Pregare, a volte, significa proprio comporre musica, che è parte di me da sempre. D’altronde tutta la mia famiglia la ama. Entrato in Seminario da giovane – racconta il religioso – ho potuto coltivarla suonando anche il pianoforte e l’organo, finché ho deciso di smettere il Conservatorio perché non volevo limitarmi ad essere un frate che doveva esercitarsi tante ore sulla tastiera. Al che mi sono orientato su uno strumento più agile, la chitarra, che ho imparato a suonare da autodidatta, affinando la tecnica attraverso gli insegnamenti dei giovani».
Musica e testi delle canzoni della band sono di fra Gianni, che trova ispirazione nella christian music americana.
Brani dedicati a San Francesco. «Per i più, quella della pandemia è stata un’esperienza drammatica. Mentre per me, non potendo girare nel territorio, è stata un’occasione per riprendere in mano del materiale che avevo lasciato incompiuto». Da lì l’idea di trascrivere sul pentagramma i più bei testi di San Francesco d’Assisi: 41 brani complessivi, la cui fase di arrangiamento e registrazione delle parti strumentali è già stata ultimata, grazie anche all’aiuto di alcuni musicisti esterni alla band.
«Ora ci stiamo occupando della parte vocale, ma non potendoci trovare spesso, a causa degli impegni di ciascuno e della lontananza, ci vorrà del tempo. Quanto di attuale c’è nel messaggio di Francesco? Io stesso mi meraviglio di come ogni volta che parlo del Vangelo e accenno a come lui l’ha interpretato, l’attenzione della gente aumenti di colpo. È una cosa incredibile. Pensiamo poi ai temi dell’ambiente, della fraternità e dell’accoglienza: tutte di grandissima attualità».
Marta Gasparon