Dialoghi sulla sofferenza del popolo ucraino alla Mostra del Cinema
Un dialogo sul dramma della guerra alla Mostra del Cinema di Venezia. Oggi il Patriarca Francesco Moraglia è intervenuto all’evento “Radici di pace. Voci dall’Ucraina”, presso la “Sala Laguna” della parrocchia di Sant’Antonio al Lido di Venezia, in cui non è mancata una delicata e forte testimonianza di una insegnante e registra ucraina. “Alcuni bambini – reagiva il Patriarca – stanno crescendo conoscendo solo il contesto del conflitto. Della guerra abbiamo visto aspetti conosciuti, ma che non capiamo in qualche modo nella loro drammaticità”.
Questo dialogo, nell’ambito degli eventi della 80ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha dato l’opportunità di ascoltare le voci di alcuni “testimoni di vita, dolore, speranza, coraggio”. L’iniziativa è stata promossa dalla Collaborazione pastorale del Lido, dall’Ufficio Cultura del Patriarcato di Venezia e da “Isola Edipo”.
Scopo di questo dialogo è dare una prospettiva sull’attuale situazione della popolazione ucraina. “Un incontro toccante – lo definisce il parroco di Sant’Antonio don Renato Mazzuia – concentrato sulle percezioni e i senitimenti della popolazione: come immaginare un futuro? Come dare futuro anche all’arte, all’educazione e alla cultura? Nel dialogo è emersa anche la domanda di fede ‘sotto alle bombe’ insieme alla rabbia e alla dimensione dell’odio e della ricerca del perdono”.
Oltre al Patriarca Francesco sono intervenuti Kristina Ursuljak (insegnante, regista e attrice, in collegamento da Kiev) e Caterina Dell’Asta (della Fondazione “Russia Cristiana”).
Il Patriarca è ritornato così nuovamente al Lido di Venezia a poche ore di distanza: ieri, presso l’Hotel Excelsior e nel contesto della Mostra del Cinema, era infatti intervenuto alla conferenza stampa organizzata dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere sul tema: “Un passo avanti per la libertà delle donne – Il Parlamento italiano nell’azione di contrasto al femminicidio e alla violenza di genere”. Nel corso di tale incontro il Patriarca ha, tra l’altro, dichiarato: “Non basta il rispetto formale della donna: serve un rispetto sostanziale. E giungere a questo rispetto sostanziale è l’obiettivo della rivoluzione culturale cui la nostra società deve puntare. Chi fa politica fa una cosa fondamentale per sé e per gli altri. E ha dinanzi a sé la meta di questa rivoluzione culturale, che è una grande sintesi fra ciò che noi sappiamo e ciò che vogliamo”.
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