È il motore della pastorale. È un gruppo di 15-20-25 persone che si ritrovano almeno una volta al mese e stanno insieme per pregare, conoscersi e stimarsi di più, riflettere e accendere spunti per la pastorale.
Il Patriarca Francesco sintetizza così la funzione del Cenacolo. Lo fa parlando alla assemblea generale della Collaborazione di Jesolo Paese-Cortellazzo, nel pomeriggio di sabato 17.
Mons. Moraglia ricorda le parole del Patriarca Marco Cè, dette in una intervista a Gente Veneta a conclusione del suo mandato pastorale: la collaborazione tra parrocchie – rilevava il card. Cè – si è dimostrata difficile; spesso non ci siamo riusciti, ma sarà l’urgenza della situazione a indurci a dare finalmente attuazione alle linee emerse dal Vaticano su un modo nuovo di essere Chiesa.
È in effetti l’urgenza della situazione – sottolinea il Patriarca Francesco – a farci fare quella scelta teologico-pastorale che la contingenza non ci ha permesso di condurre a termine prima.
La Collaborazione, prosegue il Patriarca Moraglia, nasce prima di tutto da una vocazione Battesimale che chiama preti e laici a dare testimonianza di Gesù. Oggi siamo a quell’urgenza evocata dal Patriarca Marco. Da qualche parte, nel territorio diocesano, in misura maggiore, in altra in misura minore. Bisogna dunque affrontare il futuro fin da ora.
Al Patriarca era stata manifestata, in apertura d’incontro, la preoccupazione in ordine alla possibile soppressione dei Consigli Pastorali, una volta istituiti i Cenacoli.
Ogni organismo – risponde il vescovo – trova la sua ragione d’essere nella finalità che deve perseguire. Il Consiglio Pastorale è chiamato a condividere con il parroco un piano di azione pastorale, a stilare un calendario di iniziative realizzabili. Il Cenacolo è invece un soggetto di pastorale; anzi, è il motore dell’azione pastorale. Queste due finalità sono diverse e perciò diversa e complementare sarà la funzione dei due organismi.
(con la collaborazione e le foto di Giampaolo Rossi)