Solo il sud della provincia di Venezia si è salvato ieri, nel tardo pomeriggio, dalle violente grandinate che hanno colpito ancora una volta duramente le campagne. Partendo dal portogruarese a Summaga, Cessalto, San Stino fino a Martellago, Scorzè l’effetto visivo di ieri pomeriggio era di un manto di neve caduto in abbondanza.
Colpite le colture in campo, dai seminativi: rotte le foglie della soia e il mais che proprio in questi giorni stava iniziando a fiorire. Ma anche i vigneti, frutteti e orticole, facendo salire il conto dei danni nelle campagne in un’estate anomala segnata da eventi metereologici estremi. “Per gli agricoltori diventa sempre più indispensabile assicurare il proprio reddito per far fronte a questi eventi violenti sempre più frequenti in cui in pochi minuti si vede sfumare il lavoro dell’intero anno», afferma il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla.
Le tempeste di luglio confermano le anomalie di un 2019 che – riferisce la Coldiretti – è stato segnato dai primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato ed un mese di giugno tra i più caldi ed ora si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi esorbitanti, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.