C’è il tagete liquirizia che, una volta assaggiato, sbalordisce per il suo sapore deciso di liquirizia: è particolarmente versatile per accompagnare qualsiasi piatto dall’aperitivo al dolce. Poi c’è il finocchietto nero, simile al cugino verde ma maggiormente aromatico: il suo sapore ricorda incredibilmente l’anice. Poi il pisello blu che, lasciato in ammollo nell’acqua, rilascia il colore blu; e la pianta che richiama incredibilmente il sapore dell’ostrica.
Sono più di trenta varietà di erbe e ortaggi che Marco Bozzato, di Cavallino Treporti, coltiva e commercializza nella sua azienda agricola.
Per questo lavoro è stato premiato, giovedì 8 ottobre, nel corso dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto. Ottanta i concorrenti che hanno partecipato e che hanno ricevuto un riconoscimento in Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, salutati in apertura dal Governatore del Veneto Luca Zaia.
Fra loro, appunto, il veneziano Bozzato, che da sempre lavora nell’impresa di famiglia a vocazione orticola. 32 anni, Marco da sei anni si dedica a questo progetto intitolato Verbezia, il nome dell’azienda agricola dove, oltre alla coltivazione delle tradizionali verdure di stagione, due serre sono dedicate a ortaggi innovativi.
«Alcune erbe sono perenni, altre stagionali – spiega Marco Bozzato – ma ogni singola pianta nasce da seme, bulbo o talea che ho coltivato in azienda: sono il risultato di continue prove, fallimenti, studio e sperimentazione. Cercavo un modo per far apprezzare i nostri ortaggi, spesso sottopagati, amo la mia azienda e volevo trovare il modo di garantirmi un futuro. Mi sono dapprima appassionato alla ricerca di varietà diverse, curiose e saporite come la patata viola e quella rosa, la zucchina tonda; portavo le mie produzioni ai cuochi a Jesolo e Venezia e sono stati loro per primi a stimolarmi e a spingermi a esplorare e coltivare il potere delle erbe preziose in cucina».
Il primo su cui ha lavorato è stato il Nasturzio dal gusto piccante e leggermente amarognolo, che ricorda il crescione di cui è parente stretto. Ogni parte della pianta può essere usata in cucina: i fiori, le foglie ed i semi. Questi richiamano la piccantezza del Wasabi; poi l’Insalata Ghiaccio, dalle foglie croccanti e sapide, grazie al terreno sabbioso del litorale del Cavallino.
«Sto finalmente trovando soddisfazione nel mio lavoro – conclude Bozzato – perché grazie al passaparola il mio prodotto viene apprezzato da intenditori e cuochi, che mi chiamano per complimentarsi. Questo mi dà la forza di continuare e di dedicarmi con passione, e il premio di oggi è una gratificazione in più per proseguire motivato con il mio progetto».