Il Patriarca Francesco ha incontrato don Armando e gli ha fatto avere una lettera di ringraziamento per il suo servizio presso la cappellania del Cimitero di Mestre. Condividiamo integralmente il testo della lettera:
“Venezia, 26 giugno 2022
Carissimo don Armando,
desidero ringraziarti anche pubblicamente – dopo averlo fatto personalmente lo scorso 14 giugno – per l’impegno e la passione che in questi anni hai profuso a favore della pastorale del lutto nel cimitero cittadino di Mestre.
Insieme a te, ringrazio suor Teresa e tutti coloro che si sono prodigati, con dedizione, al tuo fianco in tale servizio.
Lo scorso 24 febbraio, a Villa Visinoni, mi avevi fatto presente la tua età avanzata, le condizioni di salute e il periodo di riposo di cui avevi necessità per ristabilirti.
Essendo in questione la tua salute e la tua età, mi ero totalmente rimesso alla tua decisione, lasciandoti completamente libero circa la scelta da prendere in merito. Infatti, non si può chiedere, a chi sempre nel ministero ha dato con generosità, di rimanere mentre sta considerando quanto la salute e l’età gli consentono ancora di fare.
Il 27 maggio mi hai scritto, “dopo aver seriamente riflettuto”, considerando l’età e per facilitare la messa in atto del progetto pastorale del lutto nella città di Mestre, chiedendomi di essere esonerato dal servizio presso il cimitero.
La pastorale del lutto ti deve molto e spero che continui ad essere un momento di accoglienza, di annuncio e di speranza per chi vive il tempo del distacco da persone care.
Le eventuali offerte, dispongo che siano destinate per la pastorale del lutto e per le tante opere di carità della diocesi.
Circa la disponibilità da te manifestata “a favore della parrocchietta delle circa duecento anime dei residenti nel centro Vecchi di Carpenedo”, sono contento, come già ti ho detto, che tu sia disposto a continuare il servizio.
Carissimo don Armando, come sai, di tutto quello che abbiamo fatto e faremo nella vita, rimarrà la carità con cui abbiamo operato nel silenzio e sotto lo sguardo di Dio che nulla dimentica.
Ancora un grazie riconoscente a te, a suor Teresa e ai numerosi collaboratori.
Una preghiera e una benedizione.
+ Francesco Moraglia, patriarca”