«Dopo esser stata una guida per due giorni della mia stessa scuola, ammetto che sono stata molto stupita dal flusso di persone interessate. Soprattutto quando ho capito che per la maggior parte si trattava di ex studenti della scuola, mi sono resa conto quanto davvero questi anni valgano nella nostra vita. Luogo di ansie, paranoie, pianti ma anche di gioia, soddisfazioni e tanti tantissimi ricordi dolci. In quei momenti, vedendo così tante persone adulte tornare ragazzi e ripercorrere i corridoi della loro scuola, un po’ mi sono commossa anche perché in futuro sarò io nei loro panni. Spero che la nostalgia non mi colpisca troppo forte».
Lo scrive Sun Yanjiao, studentessa del liceo classico Franchetti di Mestre. È la reazione che nasce in lei dall’aver partecipato alle Giornate Fai di primavera, che quest’anno – sabato 25 e domenica 26 marzo – hanno permesso di aprire le porte dello storico liceo mestrino.
A guidare gli ospiti sono stati degli ‘apprendisti ciceroni’ ovvero gli studenti delle classi 1A classico e 3D linguistico: tra di loro anche Sun. Gli studenti si sono formati per questo appuntamento nell’ambito del progetto PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) di classe, svolto in collaborazione con la Delegazione FAI di Venezia.
Le guide hanno esposto ai visitatori quanto appreso nella fase di ricerca, studiando nell’archivio e nella biblioteca dell’Istituto, e hanno accompagnato gli ospiti in un tour illustrando la storia dell’edificio, dal primo progetto del 1936 (architetto Mirko Artico), soffermandosi sul legame della scuola con la città, sulle trasformazioni del tempo, con visita all’Aula Magna e ai locali, arricchita da curiosità e aneddoti.
«Credo – aggiunge un’altra studentessa-guida, Giada Cannava – che quella di partecipare alle giornate di primavera organizzate dal Fai sia stata innanzitutto una bellissima esperienza, ma soprattutto una grande opportunità per lavorare non solo individualmente ma anche in gruppo, organizzandoci e aiutandoci a vicenda. Ma è stata anche un’occasione per mettersi alla prova, come una sfida contro se stessi. Non è stato facile parlare dinanzi a così tante persone per la forte emozione, ma esser riusciti a mantenere il controllo e il sorriso portando con successo a termine l’obiettivo, è stata una grandissima soddisfazione».