Dopo un paio di settimane di trattative, è stato siglato ieri, giovedì 11 marzo, l’accordo tra la Regione Veneto e i sindacati di categoria per la partecipazione dei medici di medicina generale alla campagna vaccinale anti Covid. «Siamo molto soddisfatti per l’ottimo risultato raggiunto – commenta il segretario della FIMMG Veneto Maurizio Scassola – e anche per l’accelerazione che la trattativa ha subito negli ultimi giorni che ci ha consentito di chiudere in fretta l’intesa».
Grazie a questo accordo – che li inserisce pienamente nel piano vaccinale preparato dalla Regione Veneto – ai medici di medicina generale viene riconosciuto il ruolo indispensabile che svolgeranno durante la campagna.
Avranno, inoltre, voce in capitolo in caso di correzione in corsa della campagna vaccinale stessa. L’intesa prevede, infatti, due livelli di monitoraggio, uno centrale e l’altro periferico, cioè nelle aziende sanitarie, per verificare e revisionare, se si rendesse necessario, i modelli organizzativi della vaccinazione.
Recepito anche in Veneto il finanziamento stabilito a livello nazionale – 6,16 euro per ogni vaccino, 18,9 euro per quello domiciliare – la Regione ha deciso poi un ulteriore riconoscimento sotto il profilo economico a copertura della complessità organizzativa che i medici di medicina generale dovranno affrontare per partecipare alla campagna vaccinale. «Un punto questo – aggiunge Scassola – che ci riempie di orgoglio perché è la prima volta che possiamo contare addirittura su un finanziamento dedicato».
I medici di famiglia veneti entreranno in azione non appena saranno garantite le scorte e la tipologia di vaccino da somministrare. «Noi siamo pronti – sottolinea ancora il segretario generale di FIMMG Veneto – l’ipotesi più plausibile è che si riesca a partire nel giro di un paio di settimane, cioè entro la fine di marzo». Le prime a iniziare i vaccini sui pazienti potrebbero essere le medicine di gruppo, già strutturate a livello organizzativo.
Dalla FIMMG Veneto, infine, un accorato appello ai cittadini. «Vi chiediamo in questa fase delicata – conclude Maurizio Scassola – di non telefonare ai vostri medici di famiglia per prenotare le vaccinazioni anti Covid perché in questo momento non possono rispondervi, non avendo a disposizione alcuna agenda. Saranno loro stessi o le aziende sanitarie a contattarvi tempestivamente appena sarà possibile».