Come ogni anno, la scadenza per l’acconto Imu cade il 16 giugno. Si tratta di una scadenza senza particolari sorprese: in linea generale la quota da pagare entro il 16 è infatti pari al 50% dei tributi versati nel 2022. Fanno eccezione gli immobili che, tra il 2022 e il 2023, siano stati oggetto di un cambio di utilizzo, con conseguente variazione dell’aliquota di riferimento, o di una compravendita, caso in cui occorre calcolare la ripartizione del tributo tra venditore e acquirente.
Per chi avesse dimenticato la scadenza, ricordiamo la possibilità di avvalersi del cosiddetto “ravvedimento operoso”, ovvero la possibilità di pagare quanto dovuto in ritardo con una sanzione di importo molto ridotto: per chi paga entro 14 giorni dalla scadenza, ad esempio, la sanzione è pari allo 0,1% del dovuto per ogni giorno di ritardo.
Nei prossimi mesi bisognerà invece prestare più attenzione alla rata di saldo, in scadenza lunedì 18 dicembre (la scadenza ordinaria del 16 dicembre quest’anno cade infatti di sabato). In quell’occasione dovranno infatti essere tenuti in considerazione gli eventuali cambi di aliquota deliberati dai singoli Comuni.
In generale, l’impianto dell’Imu è sostanzialmente invariato anche per il 2023. È ovviamente confermata l’esenzione a favore delle abitazioni principali (con l’eccezione delle dimore di lusso).
Tra le novità, l’esenzione dal pagamento dell’Imu per i proprietari di immobili occupati che abbiano presentato a tal fine regolare denuncia e il ritorno della doppia esenzione per le coppie che vivono e risiedono in case diverse, indipendentemente dal Comune nel quale si trovano.
Per maggiori informazioni sull’Imu 2023 invitiamo a visitare il sito www.aclivenezia.it o a telefonare allo 0415314696 (int. 1).
Christian Rosteghin, Caf Acli Venezia
(testo redazionale a cura di Acli Venezia)