Entro la settimana i medici di base saranno operativi nel fare i tamponi diagnostici sul Covid-19. Già stasera, lunedì 2 novembre, o domattina, arriverà da Roma la fornitura di tamponi rapidi da distribuire a tutti i circa 3300 professionisti del Veneto.
«La Regione – aggiunge il Governatore, Luca Zaia – è pronta ad aggiungere la fornitura di dispositivi di sicurezza: visiere, mascherine e quant’altro servisse, secondo un protocollo che è stato stilato da Roberto Rigoli, coordinatore delle microbologie del Veneto».
Diviene così operativo l’accordo raggiunto prima a livello nazionale e poi “consolidato” da un’ordinanza regionale firmata dallo stesso Zaia, per cui i medici di base hanno l’obbligo di sottoporre a tampone i propri assistiti per i quali ci fosse dubbio di infezione. Ogni tampone fatto verrà remunerato con 18 euro al medico e saranno pagate anche eventuali ore aggiuntive di infermieri.
«Non capisco – aggiunge Zaia – chi protesta dicendo che ha già tanto da fare: qui si parla di 15mila tamponi al giorno (tolti quelli che si continuerà a fare negli ospedali) che, divisi per i 3300 medici, fa mediamente 5 tamponi ogni dì. E non capisco neppure chi afferma che non ci sono gli spazi adeguati negli ambulatori. È una questione di organizzazione: per esempio si possono concentrare in una certa ora tutti i test». (G.M.)