«Bisogna fare un’alleanza fra genitori, da costruire insieme ai catechisti, alle maestre, al parroco… E la scuola dell’infanzia, che qui a Jesolo Lido sta già lavorando molto bene, può essere un punto di riferimento di quest’alleanza».
Un’alleanza educativa che aiuti- anche con idee e azioni nuove – la maturazione dei bambini e dei ragazzi verso una vita buona. È la proposta che il Patriarca lancia durante l’incontro di venerdì 11 pomeriggio, nella scuola materna paritaria, nella parrocchia del Sacro Cuore al Lido di Jesolo (nella foto di apertura il dialogo con i bambini).
Dialogare, confrontarsi e costruire insieme una linea comune «anche un po’ sanamente critica verso le logiche dominanti del nostro mondo, che sennò ci divorano»: questo è l’obiettivo, secondo mons. Moraglia, per puntare al bene dei figli. Anche recuperando spazi per la famiglia e i bambini, che specie a Jesolo tendono ad essere occupati dal lavoro legato al turismo. «Senza rassegnarci – rimarca mons. Moraglia – al “non c’è niente da fare, si è sempre fatto così”. Anche perché i nostri figli hanno tre, quattro o cinque anni una volta sola».
Il Patriarca interviene in questo senso aprendo la Visita pastorale: «Sono contento – afferma – di iniziare la Visita da una realtà, come questa scuola materna, che guarda al futuro». Un inizio, insomma, che anche simbolicamente si concentra sulla vita.
Fare i genitori – sottolinea il vescovo di Venezia parlando ad un folto gruppo, formato soprattutto dalle mamme dei bambini iscritti, oltre che dagli operatori della scuola – è un mestiere difficile, da sempre.
Per certi versi è perfino più difficile in una città come Jesolo, che si fonda sul turismo e sui due volti dell’anno: quello estivo della “stagione” – che tende ad assorbire ogni energia e il tempo – e quello decisamente più placido dell’inverno.
Ma reagire si può, afferma il Patriarca, e facendo rete si può individuare qualche strategia buona e alternativa: «Tante volte nella vita si fa l’esperienza di essere a mani nude, ma anche i piccoli sassi portati numerosi nello stesso mucchio fanno qualcosa». E, conclude il Patriarca usando un’altra immagine: «Tutto quello che seminiamo rimane, anche se ci sembra di seminare sull’asfalto. Perciò c’è bisogno che ogni giorno seminiamo: un frutto arriverà».
Giorgio Malavasi