Centinaia di segnalazioni e un potente effetto deterrente: sono questi i primi risultati del portale GeoIDS, il servizio di georeferenziazione delle strutture ricettive – IDS sta per Imposta di Soggiorno – inaugurato dal Comune di Venezia a inizio giugno e realizzato da Venis Spa, la partecipata che si occupa di digitale. Una mappa della città in cui tanti puntini colorati segnalano gli alberghi, i bed & breakfast, i campeggi, le case vacanze regolarmente registrate – e che pagano quindi la tassa di soggiorno – spalmate sul territorio comunale. Uno strumento che permette, ad esempio, al cittadino di verificare da solo, se l’affittacamere o il B&B sotto casa siano debitamente registrati. Se c’è il pallino, la struttura è in regola, altrimenti può scattare una segnalazione anche anonima. E, in appena 4 mesi di presenza sul web, sono già 400 le segnalazioni arrivate su cui sono stati avviati controlli e verifiche.
Effetto deterrente. Pare poi che sia scattato anche un effetto deterrente, su cui probabilmente l’amministrazione contava: proprio in questi mesi ci sarebbe stato, infatti, un incremento significativo, anche se per ora ancora non dimensionato, delle iscrizioni delle strutture ricettive al portale dell’imposta di soggiorno. Insomma non trovare il puntino colorato su quella vetrina online avrebbe spinto sulla strada della legalità non solo i semplici cittadini, con le loro segnalazioni, ma anche operatori turistici finora forse un po’ distratti. Meglio stare alla luce del sole. «Dal nostro punto di vista – commenta Alessandra Poggiani, direttore generale di Venis – siamo molto contenti di aver sviluppato un’applicazione che ha avuto un effetto concreto e molto veloce sulla capacità del Comune di regolare e controllare l’effettivo soggiorno delle persone nelle varie strutture». Facile pronosticare, allora, che molti più soldi legati alla tassa di soggiorno entreranno quest’anno nelle casse comunali: già nei primi sei mesi del 2017 è stato registrato un incremento del 12,6% rispetto allo stesso semestre del 2016, pari a 876.483 mila euro in più.
Stop ai furbi. «L’azione antievasione messa in atto da questa Giunta – aveva commentato a luglio l’assessore al Bilancio Michele Zuin presentando i dati – sta dando buoni frutti. Da giugno abbiamo aggiunto anche il nuovo sistema GeoIDS per individuare ogni singola struttura ricettiva regolare presente nel territorio comunale. Nei primi 40 giorni di attività sono già arrivate al Comune 203 segnalazioni che sono regolarmente verificate dall’ufficio tributi e trasmesse alla Polizia Locale per i controlli del caso. Si mette così finalmente la parola fine a chi in città pensa di fare il furbo e rimanere impunito. Perché dietro alla mancata denuncia di queste attività, si cela anche un serio problema di sicurezza».
Chiara Semenzato