Si vive oggi, venerdì 31 marzo, a Caorle, l’appuntamento tradizionale e annuale della Via Crucis dei giovani guidata e presieduta dal Patriarca Francesco. E tra coloro che proporranno le riflessioni ai giovani anche una ragazza ucraina che racconterà l’esperienza del conflitto in corso.
Il ritrovo è accanto alla Madonnina dell’Angelo alle 18.45 (sull’arenile accanto al santuario). Quest’anno la Via Crucis diocesana, caratterizzata anche da una connotazione “mariana” (il cammino della Pastorale giovanile di Venezia è partito con il pellegrinaggio alla Salute e si concluderà a Pentecoste dinanzi alla Vergine Nicopeja a San Marco), sarà centrata sul tema della “fretta buona di Maria”. Saranno offerte meditazioni a partire dai 5 sensi, sostando in 5 stazioni della Via Crucis per contemplare la Via alla Croce che Cristo ha vissuto per noi.
Alcune proiezioni multimediali, dei gesti assembleari e delle brevi processioni animate dal canto contribuiranno a rendere il momento di preghiera caratterizzato da una molteplicità di suggestioni.
«Vogliamo porre in relazione i cinque sensi con una delle stazioni. Ad esempio: il dolore delle donne dinanzi alla sofferenza di Cristo sarà attualizzato con una testimonianza di una ragazza ucraina» spiega don Riccardo Redigolo, direttore della Pastorale Giovanile. «La Via della Croce sarà “tradotta” nella nostra umanità e nel dolore dell’uomo di oggi – continua – così come i rischi e le insidie che il mondo di oggi può indurre. Cristo viene per redimere e salvare da ogni dolore e sofferenza. Vi saranno poi alcuni gesti concreti per coinvolgere tutta l’assemblea»
Al termine della Via Crucis, memori anche della Resurrezione di Cristo, vi sarà in chiesa un momento di adorazione eucaristica, «perché dall’incontro con la persona viva di Gesù viene la nostra speranza» conclude don Redigolo.
Marco Zane