Chiude Casa Taliercio. La casa di prima accoglienza per donne in difficoltà, in via Aleardi 154 a Mestre, ha comunicato la cessazione dell’attività a partire dal 31 luglio prossimo.
«Non è stata una decisione facile, ma molto sofferta e maturata con fatica», rilevano il consiglio direttivo e l’assemblea dei soci. Cinque sono state le concause che hanno determinato questa decisione, tutte più o meno di pari dignità, in quanto ognuna da sola non avrebbe permesso il prosieguo dell’attività».
Le cinque ragioni sono queste: «Il fatto che non ci sia nessuno che voglia rendersi disponibile per occupare le cariche sociali dell’associazione (in particolare presidente, vicepresidente, ecc.); la programmata vendita del fabbricato da parte di Messaggero Servizi; lo scollamento, l’indifferenza della maggior parte della parrocchia del Sacro Cuore per l’attività che svolge la casa di accoglienza, che è andata sempre aumentando; la forte carenza di volontari che si fa sempre più sentire; il fatto che il tipo di attività che viene svolto nella casa non sembra più una così pressante emergenza sociale, come invece lo era stata quando la stessa è stata aperta; l’impressione, che tutti noi abbiamo, è che quasi tutte le signore accolte potrebbero trovare altre soluzioni. Evidente quindi che si imporrebbe un cambiamento dell’attività medesima, con un rivoluzionamento di tutta l’attuale organizzazione».
A queste motivazioni «va ad aggiungersi la continua precarietà economica, sempre più difficile da affrontare nell’assenza più totale di qualsiasi contributo pubblico».
Perciò l’associazione S. Antonio-Mestre ha preso la decisione della chiusura della Casa, inaugurata 15 anni fa. In questo tempo sono state accolte 7.700 donne provenienti nella maggior parte da paesi dell’Est europeo per periodi limitati di tempo: da 6 a 18 giorni continuativi al massimo.