Il Comitatone ha deciso: via le Grandi Navi dal Bacino di San Marco, transiteranno per il Canale di Malamocco e approderanno a Marghera, nel Canale Nord. Questo entro tre anni. Ma non sarà abbandonata la Marittima: qui arriveranno, sempre via Malamocco, le navi di medie dimensioni. Per arrivarci dovranno transitare lungo il Canale Vittorio Emanuele III che dovrà essere scavato. Fin qui il resoconto. Alcune riflessioni: con questa doppia soluzione il traffico crocieristico aumenterà ancora, riversando su Venezia migliaia di escursionisti “mordi e fuggi”. Nessuno vuole penalizzare il comparto delle crociere, ma non sarebbe neppure il caso di espanderlo a dismisura. Le medie navi sono poi quelle più inquinanti, perché di vecchia costruzione, e continueranno ad appestare l’aria della zona Marittima-Santa Marta. A meno che – è un auspicio – l’Autorità Portuale non metta in campo soluzioni “green”. Un’altra perplessità riguarda lo scavo del Vittorio Emanuele III, che sarà eseguito «previa procedura di assoggettabilità a Via se necessaria, e previa nuova analisi dei rischi», recita il comunicato del Ministero. Sarebbe auspicabile che venissero effettuate tutte le analisi, compresa la Via, per essere davvero sicuri che lo scavo non comporterà rischi per l’ecosistema lagunare, sul piano dell’equilibrio idrauilco e della qualità delle acqua, considerato il livello di inquinamento dei fanghi da scavare davanti a Marghera.
Serena Spinazzi Lucchesi