È infinitamente piccola rispetto alla grandezza di un essere umano. Eppure è tremendamente fastidiosa, soprattutto in estate. Si tratta della zanzara tigre, capace di rovinare il sonno degli italiani. Ma ecco che una nuova terapia genica, chiamata Tecnica del Maschio Sterile, dovrebbe riuscire ad abbattere le zanzare femmine (quelle che pungono) del 95%, là dove attuata.
La procedura è stata sviluppata dal Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore (Bologna), istituto internazionale specializzato nella ricerca ambientale, partner di diversi enti di ricerca e protezione sanitaria di Paesi europei e organizzazioni internazionali che si occupano di ambiente e salute. Dal 2011 il Centro collabora anche con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di Vienna proprio allo scopo di sviluppare zanzare maschio sterili.
A illustrare nel dettaglio lo stato dell’arte è Romeo Bellini, responsabile del reparto di entomologia e zoologia sanitaria del CAA: «Il nostro è un lavoro svolto al momento solo sulle zanzare tigre. Il nostro intervento parte dal maschio, che nelle zanzare non punge. Li alleviamo e vengono irraggiati con una dose appropriata di raggi gamma o raggi x, diventando sterili». Dopodiché vengono rilasciati nell’ambiente, si accoppiano con le zanzare femmine e le rendono sterili definitivamente.
Il progetto è nato alcuni anni fa e ora si trova in uno stadio abbastanza avanzato. «Infatti noi siamo già nella fase preindustriale, anche se ci sono voluti degli anni per arrivare sin qui poiché all’inizio abbiamo avuto dei problemi tecnici consistiti nella scelta del dosaggio delle radiazioni. Se le zanzare maschio – spiega Bellini – venivano irraggiate troppo venivano danneggiate, se le si irraggiava troppo poco la sterilizzazione non avveniva. Quindi il sentiero era stretto e alla fine abbiamo imboccato il percorso giusto. Inoltre l’irraggiamento va fatto allo stadio di pupa ovvero tra la larva e l’adulto. E non in un momento qualsiasi dello stadio di pupa ma ad un’età precisa. Più precisamente l’irraggiamento va fatto a 35 Gray (ndr: misura della radiazione) quando la pupa ha dalla 24 alle 36 ore di età a partire dall’impupamento».
L’irraggiamento è avvenuto utilizzando l’apparecchiatura del Dipartimento di Fisica Medica dell’Ospedale Sant’ Anna di Ferrara e ora al CAA si trovano nella fase di studio per progettare un grande allevamento di 20 milioni di zanzare tigre maschio «con l’obiettivo di ottenere un finanziamento europeo ovvero, qualora non dovessimo ottenerlo (ma siamo ottimisti), dei finanziamenti privati. Se otterremo il finanziamento UE contiamo di partire l’anno prossimo con la costruzione dell’allevamento e di essere operativi in un paio di anni».
Questa tecnologia risulta adatta su territori vasti con numeri importanti di zanzare tigre maschio sterili rilasciate perché immettendo “pochi” esemplari in ambienti piccoli come un giardino non si ottiene alcun effetto. «Un territorio adatto può essere quello medio di un comune ed ecco infatti che la nostra idea sarebbe di venderle – offrendo quasi più un servizio che un prodotto – alle pubbliche amministrazioni comunali – puntualizza Bellini – anche perché con questa metodologia l’abbattimento di zanzare sarà nell’ordine del 95% e avverrà in maniera interamente naturale senza più necessità di utilizzare insetticidi. E poi si pensi al vantaggio che trarrebbero certe zone turistiche dal liberarsi da questi insetti».
Peccato che i maschi di zanzara non siano intercambiabili e la sterilità del maschio della zanzara tigre funzioni solo con le femmine di zanzara tigre. Naturalmente sono la maggior parte di quelle presente in Italia ma in un secondo momento la stessa operazione di sterilizzazione potrebbe essere attivata con i maschi di zanzare numericamente (ancora) poco presenti ma portatrici di malattie potenzialmente letali come dengue e chikungunya, che a causa dell’innalzamento delle temperature stanno iniziando pericolosamente a diffondersi anche in Italia. «Se la tecnica con le zanzare tigre avrà successo, in effetti è la nostra idea» conclude Bellini.
Marco Monaco