L’influenza è soft in Veneto. O i veneti sono più resistenti degli altri italiani al virus influenzale di questo inverno.
Lo testimonia il terzo Rapporto elaborato dall’inizio della sorveglianza (partita a ottobre) da parte della Direzione Prevenzione della Regione del Veneto, relativo alla settimana tra l’1 e il 7 gennaio.
In questo lasso di tempo, i dati pervenuti dalla rete di 104 medici “sentinella” sul territorio indicano che sono state colpite da virus 30.181 persone, pari a un’incidenza di 6,15 casi ogni mille assistiti, il che porta a 93.500 il totale dei cittadini veneti che hanno dovuto mettersi a letto dall’inizio della stagione influenzale.
Il 6,15 per mille del Veneto, come anche emerso dal rilevamento precedente, costituisce un’incidenza inferiore di più della metà rispetto alla media nazionale, che ha raggiunto 13,24 casi per mille assistiti.
Il monitoraggio effettuato ha portato a registrare per ora 7 segnalazioni di complicanze legate all’influenza, di cui 6 forme gravi, con 5 ricoveri in terapia intensiva.
I decessi registrati come correlabili all’influenza sono due, segnalati dalle Ullss Pedemontana e Euganea.
Tra le fasce d’età, la più colpita è ancora quella dei bimbi da zero a 4 anni con un tasso del 15 per mille (ma a livello nazionale è già a 28,5 per mille), seguita dalla seconda fascia pediatrica (5-14 anni) con un tasso di 6,31 casi per mille, stabile rispetto alla settimana precedente e molto più basso della media nazionale che è del 15,1 per mille.
I meno colpiti risultano gli ultrasessantacinquenni con 3,29 casi per mille, poco più di un terzo della media nazionale, attestata a 8,07 per mille.